La leggenda delle Unghie del Diavolo sul Duomo di Pisa

Oggi vi racconto un’altra curiosità su Pisa che non tutti sanno. Si tratta di una delle storie pisane che preferisco in assoluto e che mi piace raccontare agli amici in visita alla mia città, ovviamente portandoli direttamente sul posto.

Avete mai sentito parlare della leggenda delle Unghiate del Diavolo?

Unghie del Diavolo a Pisa: la leggenda e dove trovarle

Le Unghiate del Diavolo sono dei buchini “scolpiti” su un pezzo di marmo situato ad altezza uomo lungo la fiancata nord della Cattedrale di Pisa, sul lato che si affaccia sul Camposanto Monumentale in Piazza dei Miracoli.

Secondo la leggenda il Diavolo, geloso della bellezza della Cattedrale di Pisa, desiderava distruggerla e si arrampicò lungo la fiancata nord per fermare la sua costruzione. Ma un angelo riuscì a impedirlo e il Diavolo riuscì solo ad aggrapparsi a questo pezzo di marmo di origine romana lasciando il segno delle sue unghiate.

Un’ulteriore curiosità è questa: se provate a contare le unghie del Diavolo scoprirete che ogni volta la conta è sempre diversa. È come se le unghiate variassero per dispetto, pertanto il conto non risulta mai lo stesso due volte. Se non ci credete la prossima volta che venite a Pisa vi invito a provare! Poi mi direte.

Unghie del Diavolo Pisa
Photo © Francesca Turchi

Noi pisani ci abbiamo provato sicuramente una volta nella vita. Pensate infatti che per i 100 giorni dall’esame di maturità gli studenti si recano in Piazza dei Miracoli e, oltre a fare altre attività scaramantiche, per tradizione si apprestano a contare le unghie del Diavolo.

TI È PIACIUTO QUESTO POST?

Se hai dubbi o curiosità puoi lasciarmi un commento qui sotto o puoi lasciarmi un messaggio sul mio profilo Instagram o sulla mia pagina Facebook. Ti risponderò al più presto!

Francesca Turchihttps://www.travelstales.it/
Travel Blogger, Social Media Strategist, Web Content Writer & much more since 2009.

Commenti

  1. Avevo circa 10 anni con mio padre, mia madre mia sorella Diana è una mia zia andammo a Pisa e mio padre che durante la guerra aveva vissuto lì mi racconto, anzi mi fece contare i buchetti. Effettivamente il conto non era mai lo stesso. Adesso ho 72 anni e per caso mi è tornato in mente l’episodio.

  2. Qualche bischerotto, per far tornare i conti fra andata e ritorno, usava il pennarello, imbrattando così il marmo candido!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.