Cosa vedere a Shanghai

Marzia ci racconta la Cina con un bel guest post sul suo viaggio a Shanghai, tra un luogo da visitare e l’altro e senza farci mancare qualche chicca culinaria sui cibi della cucina cinese.

Non appena atterrati all’aeroporto internazionale di Shanghai, situato a Pudong, per raggiungere il centro città vi troverete ad utilizzare un mezzo che solo questi pazzi cinesi potevano inventare: il MAGLEV, ovvero il treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie alla levitazione magnetica e che può raggiungere una velocità massima di 430 km/h. Riuscirete a percorrere i 30 km che separano l’aeroporto e il centro di Shanghai in soli 7 minuti e 20 secondi!

Photo di Marzia Tagliabue

Arrivati in centro potrete gustare uno dei più bei panorami della città sul cosiddetto Bund, quello che da noi si chiamerebbe lungofiume. Il Bund è un viale che costeggia la riva destra del fiume Huangpu e si estende per 1,5 km. Potrete decidere se fare una crociera sul fiume in modo da avere un’ottima vista su entrambe le rive del fiume o passeggiare sul Bund godendovi la vista della riva sinistra, dove spiccano grattacieli come la Perla d’oriente, la torre televisiva di Shanghai di colore rosa, la Jin Mao Tower, fatta a forma di germoglio di bambù, e quello che io chiamo il “cavatappi” ovvero lo Shanghai World Financial Center, che però non era ancora stato costruito all’epoca del mio viaggio.

Photo di Marzia Tagliabue

Un’esperienza che non potete non fare se visitate Shanghai è passare un pomeriggio al mercato dei falsi di Xiang Yang. Fin dall’uscita della metro sarete circondati da venditori che cercheranno di vendervi borse, vestiti, orologi, dvd, tutti rigorosamente falsi. A me è capitato di finire nella casa/negozio di un venditore che la nostra guida conosceva. Il negozio era gestito da tutta la famiglia, compresi i piccoli pargoli e era strapieno di merce contraffatta.

Due piccoli consigli: non acquistate DVD (masterizzati male e con sottotitoli in cinese) e se comprate qualcosa attenzione alla dogana!

Photo di Marzia Tagliabue

Un’altra scena indimenticabile del mio viaggio in Cina mi è capitata durante una serata in una discoteca della città, il Rojam. Sul palco si stavano esibendo dal vivo 3 rapper cinesi e vi assicuro che il rap in cinese è una cosa da morire dal ridere! A un certo punto hanno interrotto la musica e sul palco sono saliti due dragoni improvvisando uno spettacolo di una decina di minuti tra le acclamazioni della folla. Una cosa da non credere!

E ora passiamo al mio capitolo preferito: il cibo cinese. Una premessa da fare è che il cibo che mangiamo in Italia nei ristoranti cinesi non è affatto il vero cibo cinese! Scordatevi di fare scorpacciate di involtini primavera, ravioli grigliati e riso cantonese perché queste sono cose che loro mangiano solo come snack pomeridiani.

Photo di Marzia Tagliabue

Io per mangiarli mi sono dovuta far accompagnare da una ragazza cinese in un posto nascosto in un sotterraneo e ho potuto sgranocchiare un po’ di involtini.

Uno dei piatti più famosi di Shanghai, inoltre, sono le cosiddette “uova dei 100 anni”, ovvero uova d’anatra stagionate sotto terra per 100 giorni avvolte in una mistura alcalina composta da argilla, cenere, sale, calce viva, pula di riso. Il risultato sono delle uova gelatinose il cui albume ha assunto il colore marrone e il tuorlo è verdastro. Una prelibatezza insomma.

Io le ho assaggiate per non offendere chi me le offriva e devo dire che sono meglio di quanto pensassi. In ogni caso potete notare la mia faccia sdubbiata nella foto e le uova sulla destra.

Photo di Marzia Tagliabue

Se non siete così coraggiosi da assaggiare queste uova, nonostante non sia un piatto tipico di Shanghai ma di Pechino, sarà facile trovare anche ristoranti che cucinano l’anatra laccata alla pechinese. La pelle laccata con il miele viene utilizzata come ripieno per delle crespelle che arrotolerete voi stessi con salsa e verdure; la polpa dell’anatra verrà cucinata come secondo piatto, in genere con bambù e funghi, e le ossa saranno utilizzate per fare una zuppa leggerissima e saporita arricchita da spaghetti di soia. Sarà come mangiare tre piatti in uno.

Guest post e foto di Marzia Tagliabue

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Redazione
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Commenti

  1. Ho assaggiato le uova dei 100 anni durante una vacanze studio a Shanghai, l’aspetto non è per niente invitante, ma come hai detto tu, il sapore è migliore di quanto si pensi. Forse l’ideale è provarle senza guardarle 😀
    Comunque anche io sono rimasta malissimo quando ho scoperto che la cucina cinese è totalmente diversa da quella che mangiamo qui. Già gustavo squisiti ravioli.. Vabè ma almeno così ho avuto la possibilità di provare cose nuove che diversamente di sicuro non avrei gustato!

  2. Ciao Ruggero,spero che il post possa esserti di aiuto durante il tuo viaggio a Shanghai. Se hai qualche domanda specifica dimmi pure e cercherò di risponderti anche se sono passati diversi anni e la memoria mi tradisce un po’.. 🙂

  3. Ciao ho letto con molta attenzione la tua esperienza visto che il giorno 20 ottobre mi recherò a shanghai su invito della chint cinese volevo saperne di più se ti va di rispondere alla. Mia mail grazie ciao
    Ruggero

  4. Mi ricordo la prima volta che ho assaggiato le uova dei 100 anni 😀 A parte l’aspetto poco invitante con il bianco diventato nerastro a me la cosa che più mi faceva impressione era il forte odore che emanava!
    Alla fine comunque le ho adorate, a ripensarci mi torna in mente quel retrogusto di non-so-cosa che senti quando scende giù per la gola!

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