Salento, tra castelli e la festa delle spade

Pensi a Salento e pensi a mare e spiagge caraibiche. E all’estate.
Ma oltre al mare, sole e belle spiagge, ci sono anche tante bellezze architettoniche che ricordano un passato che fu e le dominazioni straniere che, nel corso del tempo, si sono susseguite in questa terra di confine.

Un esempio di queste bellezze sono i piccoli castelli e i palazzi baronali che si trovano girando per paesi e paesini della penisola salentina. Possiamo fare qualche esempio, nominando i più celebri, sicuri che una gita accurata ve ne farà scoprire molti di più.

Partendo da quelli che si possono trovare nei bellissimi paesini della provincia di Lecce, citiamo prima i più noti. Il più famoso in assoluto è, indubbiamente, il castello di Otranto, dove tra l’altro vi sono frequenti rievocazioni medievali, ma anche quello del paese vicino, Corigliano d’Otranto, è degno di nota.

Ci sono poi il castello di Gallipoli e quello di Copertino, anch’essi molto importanti. Tra i più belli quello di Acaya, una vera propria cittadina fortificata, quello di Andrano, ma anche quello di Novoli. Persino paesini piccoli come Palmariggi, Patù, Poggiardo, Racale, Morciano di Leuca, hanno il loro castello!

Tanti anche i palazzi: quello ducale di Monteroni di Lecce, quello Venturi di Minervino, e ancora i palazzi ducali di Sanarica e Scorrano, la “quattro Colonne” di Santa Maria al Bagno, la masseria fortificata Melcarne a Surbo e molti altri ancora.

Spostandosi in provincia di Brindisi, su tutti sono degni di nota il Castello Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni, con la sua Torre Quadrata, quello di Ostuni, la città bianca, e quello di Carovigno.

Il castello di Cellino San Marco, quello di Mesagne, i due castelli di Brindisi, quello Alfonsino e quello Federiciano, il castello arcivescovile di San Pancrazio Salentino, sono solo alcuni, i più belli, tra tutti quelli presenti in provincia.

Anche la provincia di Taranto offre molte bellezze da questo punto di vista: a Taranto c’è il bellissimo Castello Aragonese, ma anche quello normanno di Avetrana, piuttosto che quello feudale di Pulsano e i vari palazzi di Sava, Maruggio, Manduria, Lizzano, non sono da meno.

Come detto si tratta solo di alcuni esempi, molto pochi rispetto al gran numero di castelli e palazzi presenti in zona. Un motivo di più per visitare il Salento e scoprirne tutto il suo splendore attraverso questi edifici che un tempo furono centro di fasti e potere!

Il Salento è anche terra di enormi feste patronali in onore dei santi patroni dei vari paesi. Tra le più conosciute vi è la festa per il Santo Patrono di Torrepaduli (Ruffano), ossia San Rocco. La fine del giorno di ferragosto è tradizionalmente la cosiddetta Notte delle Spade. I festeggiamenti partono alle 21 del 15 agosto, momento in cui la statua di San Rocco viene portata fuori dalla chiesa in cui è custodita e viene portata solennemente in processione per le vie del paese.

Alla fine dell’evento religioso, ci sono i fuochi pirotecnici, ma la parte più bella e affascinante della sera deve ancora arrivare. Finiti processione e fuochi, la gente corre, con il tamburello alla mano, sullo spiazzo che si trova davanti al santuario in cui è custodita la statua di San Rocco. Qui si formano le cosiddette “ronde”, ossia degli assembramenti di persone che suonano e ballano al ritmo della pizzica.

In realtà, quest’evento si distingue da tutti gli altri perché non si tratta di pizzica pura e semplice ma della tradizionale danza delle spade. Durante questa danza, mentre alcuni suonano il tamburello e l’armonica a bocca, due danzatori mimano un duello. Le braccia e le dita sono la spada, e la gestualità è quella tipica di un vero e proprio combattimento. Tutte le fasi sono ben scandite, sotto lo sguardo attento degli spettatori che accorrono numerosissimi nel piccolo paesino proprio per assistere allo spettacolo che è assolutamente originale.

Mentre la pizzica tarantata è una sorta di rituale di corteggiamento tra uomo e donna e rievoca il ballo fatto dai tarantati per liberarsi dal morso, talvolta letale, della taranta, questa danza delle spade ha un valore ancora più simbolico e si balla uomo-uomo. È una danza talmente tradizionale che non ce ne sono di simili in tutto il bacino del Mediterraneo e, a dire il vero, neppure in Salento, dov’è la pizzica pura e semplice a farla da padrone. Proprio per questo motivo, il piccolo paesino di Torrepaduli, frazione del piccolo Ruffano, si riempie di gente che balla e ammira i danzatori tutta la notte.

La piazza del paese è abbellita da alcune luminarie scelte e prodotte con maestria dai maestri locali. Si può assistere a scene davvero introvabili altrove: musicisti a torso nudo con le mani fasciate per evitare che sanguinino, ballerini schermitori che ballano per tutta la notte e passanti e turisti che si lasciano coinvolgere dal suono incessante dei tamburelli. I festeggiamenti vanno avanti fino al 18 agosto.

Guest post di Luca Bove di nelsalento.com

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Redazione
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Commenti

  1. Bellissimo e tutto da scoprire sia sul versante roccioso che sabbioso, sia sullo ionio che sull’adriatico.. 😉
    C’è anche la foto del castello con il riccio di mare della mia Gallipoli! 🙂

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