Se avete scelto di soggiornare a Lecce in zona Porta Rudiae dovete essere consapevoli dello spettacolo che vi si presenterà davanti una volta spalancata!
Insieme a Porta Napoli e a porta San Biagio, Porta Rudiae è uno degli accessi al cuore antico della città, anzi alla vecchia città messapica di Rudiae (da cui il nome) andata distrutta.
Nata nel 1700, la porta è sormontata dalla statua di Sant’Oronzo, protettore della città, mentre ai lati si trovano le statue di S. Irene e S. Domenico. Superate l’arco e incamminatevi per la viuzza che vi porterà dritti fino al Duomo, nell’omonima piazza (una delle più celebri d’Italia), non prima di aver passato in rassegna altre tre chiesette che punteggiano il percorso: quella di S. Giovanni Battista, di S. Anna e di S. Teresa. Eccovi giunti, finalmente, in Piazza Duomo, dove il barocco dà il meglio di sé.
La nota pietra leccese, friabile e duttile, si spalma sulla cattedrale, sul campanile, sui palazzi del Vescovo e del Seminario. Se la piazza, come si è detto, è una delle più rinomate in Italia, il campanile è uno dei più alti d’Europa: quasi 70 metri di decorazioni, terrazzi, piramidi e balaustre, il tutto distribuito su cinque piani.
Un altro primato spetta all’Episcopio, il cui corpo centrale contiene uno dei primi orologi pubblici della città di Lecce, realizzato alla metà del 1700. Un’altra bellezza, invece, è nascosta all’interno del Seminario: il Museo Diocesano, di recente apertura al pubblico. Fate un salto, poi, alla chiesa di S. Irene, prima di approdare nel nucleo ideale di Lecce vecchia, Piazza S. Oronzo. Vi colpiranno la statua del santo protettore (alta ben 29 metri) e i resti dell’Anfiteatro romano recinti da un parapetto in pietra. A completare lo spettacolare quadro, ci penseranno il Sedile, la chiesa di S. Maria della Grazia e la cappella di S. Marco.
Guest post di Veronica Rizzo