Dove dormire a Takayama in Giappone

Durante il mio viaggio in Giappone ho visitato la città di Takayama e ho dormito una notte in un minshuku: una tipica locanda giapponese a conduzione familiare, meno lussuosa di un ryokan, che potremmo definire l’equivalente nipponico di un bed & breakfast.

Di seguito vi racconto la mia esperienza di soggiorno sperando che possa esservi utile qualora decideste di pernottare in questo delizioso villaggio nelle Alpi giapponesi.

Dove dormire a Takayama: un ryokan consigliato

Da fuori l’edificio si presenta con una facciata ricoperta di fiori e alberi di bonsai che ricorda vagamente la casa del maestro Miyagi. Internamente la locanda è composta da una zona comune al piano terra dove ogni mattina viene servita la colazione giapponese e ai piani superiori da 6 camere in stile tradizionale giapponese con pareti in carta, pavimento in tatami e futon per dormire a terra. Come in tutte le strutture in stile giapponese, anche in questo minshuku i bagni sono condivisi.

I padroni di casa, Azami e suo marito Keishi, sono dei musicisti. O meglio, lui è un musicista mentre Azami è una danzatrice di kagura. Pensate che una delle stanze comuni al piano terra è un meltin-pot di strumenti musicali: una collezione davvero stupenda che comprende chitarre, bassi, una pianola e pianoforte. Per un’amante della musica come me conoscere questa coppia è stato un bellissimo incontro. Sono certa che se anche voi amate la musica ne resterete affascinati.

Il tempo trascorso a casa di Azami e della sua famiglia è stato davvero memorabile e ci ha regalato la possibilità di entrare in contatto con questa bella famiglia giapponese.

L’ospitalità non poteva essere migliore.
Appena siamo arrivati – la sera del Takayama Matsuri – ad accoglierci c’era Keishi che ci ha offerto un drink di benvenuto, ci ha fatto accomodare nella nostra stanza in stile giapponese e ci ha dato alcune utili raccomandazioni per partecipare al festival giapponese che si svolgeva quella sera.

Shakunage no hana takayama
Photo © Francesca Turchi

Camere in stile tradizionale giapponese

La nostra camera in stile tradizionale giapponese si trovava al primo piano del ryokan e aveva il pavimento in tatami e i futon per dormire a terra, così come tutte le altre (poche) camere del minshuku.

La cosa divertente è che qui ho avuto la mia primissima esperienza con il futon. Quando siamo entrati in camera infatti i futon erano piegati da una parte e ci siamo rifatti il letto da soli: il primo futon fai-da-te (riuscito con discreto successo, devo ammetterlo!).

Shakunage no hana takayama
Photo © Francesca Turchi

Colazione giapponese inclusa

Il momento della colazione in questo minshuku a Takayama lo associo alla madre di Azami, Kuma-chan. La mattina dopo il nostro pernotto alla locanda questa nonnina adorabile ha preparato la colazione (inclusa nel prezzo) facendoci accomodare nella sala comune al piano terra. La colazione giapponese prevede molte pietanze preparate in casa tra cui la zuppa di miso, il riso con la carne di Hida (la famosa Hida beef) e altri piatti tipici giapponesi.

colazione giapponese
Photo © Francesca Turchi

Chi preferisce fare una colazione classica può servirsi in un angolo della stanza dove c’è una fornitura illimitata di tè e caffè, un frigorifero con varie bevande fresche, il tostapane, il forno a microonde e la frutta.

Prezzi

I prezzi per dormire nel minshuku a Takayama solitamente sono a partire da 50 euro a notte.

Noi abbiamo speso molto di più poiché, come anticipavo sopra, abbiamo alloggiato qui la notte del Takayama Matsuri, uno dei 3 festival più famosi del Giappone che si tiene due volte all’anno, ad inizio Ottobre e ad inizio Aprile. In occasione del Takayama Matsuri i prezzi lievitano a livelli stratosferici e la disponibilità delle strutture a Takayama si riduce drasticamente. Pensate che noi abbiamo pagato 190 euro in due per una notte (con colazione inclusa) prenotando 8 mesi prima del Festival. Ma non ci saremmo persi per niente al mondo l’esperienza di assistere al Matsuri d’Autunno e alla sua parata notturna, che implicava necessariamente di dormire una notte a Takayama.

AGGIORNAMENTO ☞ La struttura si chiama Murasaki Ryokan e questo che avete letto è il racconto della mia esperienza fatta nel 2017. Tuttavia ho scoperto che in questi ultimi anni il ryokan ha cambiato gestione e si è trasformato in un ostello ma i servizi sono rimasti pressoché identici, mantenendo il suo carattere di struttura tradizionale. Non viene più servita la colazione giapponese ma è stata aggiunta una grande cucina condivisa e la possibilità di aggiungere dei letti tradizionali.

Per disponibilità e prezzi: CLICCA QUI

Un ryokan vicino alle zone più belle di Takayama

Il minshuku è situato nel centro di Takayama in una posizione davvero ottima e centrale. Si trova a circa 15 minuti a piedi dalla stazione di Takayama e a meno di 10 minuti a piedi dal centro storico di Takayama

fiume Miyagawa Takayama
Fiume Miyagawe – Photo © Francesca Turchi

Nelle vicinanze si trovano numerosi santuari e templi, come l’antichissimo Takayama Jinya, e alcune delle zone più affascinanti della città tra cui il quartiere Sanmachi-Suji e uno dei due mercati del mattino di Takayama nei pressi del fiume Miyagawa, raggiungibile in soli 5 minuti a piedi.

sannomachi takayama
Quartiere Sanmachi-Suji – Photo © Francesca Turchi

In questo mercato si può acquistare di tutto, dal cibo locale (come le famose mele di Hida Takayama, considerate tra le più buone del Giappone) ai manufatti in legno fino ai tipici souvenir giapponesi come il sarubobo, le mascotte di Takayama.

Sarubobo takayama
Sarubobo – Photo © Francesca Turchi

Se avete in programma un viaggio a Takayama il consiglio che mi sento di darvi è di non perdere l’occasione di pernottare in questo minshuku e di vivere al meglio l’ospitalità giapponese. Sarebbe la mia prima scelta se dovessi tornare a Takayama in futuro, e spero di farlo perché ho adorato questa cittadina delle Alpi Giapponesi.

Infine se decidete di andare a Takayama vi consiglio caldamente di visitare anche nella vicina Shirakawa-go, raggiungibile in bus.

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Francesca Turchihttps://www.travelstales.it/
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