L’Encierro, la corsa dei tori a Pamplona

Marco ha partecipato alla corsa dei tori a Pamplona: ecco il suo racconto!

Ogni anno dal 7 al 14 luglio la città di Pamplona in Spagna si anima con l’Encierro, la famosa corsa dei tori che si celebra per festeggiare San Fermin, il patrono della città.

Quest’anno ho deciso di fare un breve viaggio a inizio luglio e raggiungere i miei amici a Pamplona. Sfortunatamente mi sono perso l’inizio delle feste, Los Sanfermines, che cominciano a mezzogiorno del 6 luglio con il lancio dei razzi e finiscono a mezzanotte del 14 luglio.

Ma ho fatto una cosa che non mi sarei mai aspettato: ho preso parte alla corsa dei tori.

corsa dei tori a pamplona
Credit: Photo by depositphotos.com Autore: mmedp

La corsa dei tori è l’attività più famosa durante los Sanfermines di Pamplona. Per la durata di una settimana, tutte le mattine verso le ore 8, otto tori vengono lasciati liberi di correre tra le strade di Pamplona in mezzo alla folla fino ad arrivare all’interno dell’arena delle corride.

Il mio primo giorno a Pamplona ho trovato una città completamente in festa, la gente per strada sembrava pazza, ad ogni ora del giorno! Ma è durante la notte che c’è l’affuenza maggiore, con un continuo su e giù di persone euforiche (forse sarebbe più appropriato il termine “ubriache”) che riempiono bar e locali, e brindano e ballano per strada. Inoltre ogni via del centro storico di Pamplona è piena di gente e in ogni piazzetta c’è musica all’aperto. Tutto questo serve per arrivare carichi alle 8 di mattina, per assistere o prendere parte alla corsa dei tori.

La notte prima della mia corsa dei tori sono rimasto teso: avevo ormai in testa dal giorno prima l’idea di prender parte all’Encierro! La tensione si è aggravata verso le sei del mattino quando mi son visto costruire intorno le recinzioni del percorso. E poi, quando iniziano (per così dire) le ispezioni dei poliziotti per la selezione dei partecipanti (in poche parole chi è troppo ubriaco si scordi di prender parte alla corsa!), la gente può prendere posizione ovunque voglia lungo il percorso, che è lungo circa 800 metri.

Non c’è bisogno che vi dica che la gente è pazza! I più temerari (o pazzi, decidete voi!) decidono di partire subito all’inizio, di fronte ai tori, i più conigli invece restano in fondo. Dato che era la prima volta ho scelto una via di mezzo e sono partito a circa 300 metri dall’ingresso dell’arena. Una volta schierato, l’attesa della partenza è da paura!

Io ero troppo agitato e ho provato a cercare tranquillità osservando le altre persone che erano intorno a me: impossibile! Come fai a tranquillizzarti quando pensi che i tori stanno per correrti incontro e nel frattempo sei circondato da gente che fa stretching o che addirittura si mette a pregare? Ed è li che ti entra in testa un solo pensiero: “Ma cosa c***o mi è saltato in mente di fare?!?”

Appena senti lo sparo che dà il via libera ai tori capisci che da quel momento in poi è una lotta alla sopravvivenza perché la gente inizia a correre senza guardare avanti a sé! Ed io, mentre ero piantato lì in attesa di farmi superare, vedevo la folla correre sempre più veloce, fino al momento del sorpasso. Una volta che vieni superato tutto gira intorno alla rincorsa al toro, con la gente che urla, che perde le scarpe o addirittura che cade per terra e tu sei costretto a saltarli altrimenti vieni ostacolato.

Arrivati nell’arena i tori vengono incanalati nel tunnel di accesso e per circa 10 minuti la gente rimane a festeggiare l’impresa appena compiuta davanti a tutti gli spalti, che senza esagerare ospitano almeno 15 mila persone. Io mi son ritrovato da solo ad abbracciare ed esultare insieme a dei perfetti sconosciuti!!!

Dopo questa breve attesa i tori vengono sganciati uno alla volta da questo tunnel che dà sull’interno dell’arena: qui la gente più matta, tra cui io (ormai ero impazzito!), va a mettersi davanti, accucciata in modo da farsi saltare dal toro in corsa! Il toro ovviamente appena viene sganciato inizia a correre all’impazzata verso la folla e, fidatevi, quando ti punta non è una bella sensazione! Per fortuna io son sempre riuscito a cavarmela posizionandomi lateralmente, ma ho visto volare e incornare parecchia gente!

Dopo otto tori e circa un’ora si chiude la festa e si guadagna la salvezza!

E tutta questa routine si ripete ogni giorno per un’intera settimana. La corsa dei tori è un’esperienza davvero elettrizzante, una vera scarica di adrenalina. E la festa in città è bellissima ma davvero degenerativa. Anche dopo soli due giorni vissuti con questi ritmi è impossibile non tornare a casa devastati. Ma se torni senza un graffio sei un vero eroe.

Guest post di Marco Nardi

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