Visitare Padova, la città dei tre senza

Sapevate che Padova è definita la città dei tre senza? La città veneta è famosa per una curiosità legata ai suoi “senza” ovvero tre caratteristiche che mancano di un qualcosa. Quali? Ve lo racconto in questo articolo.

Perché Padova è la città dei 3 senza?

Santo SENZA nome

Il Santo di Padova – è risaputo – è Sant’Antonio ma forse non tutti sanno che Sant’Antonio è “il Santo” per antonomasia e quindi quando viene nominato è senza nome. Basti pensare che perfino la Basilica a lui dedicata, in Piazza del Santo 11 a Padova, è chiamata solamente Basilica del Santo.

Caffè SENZA porte

In Via 8 Febbraio 1848 a Padova si trova il Caffè Pedrocchi, un caffè letterario di fama internazionale, che fino al 1916 rimaneva aperto giorno e notte, pertanto “senza porte”.

pedrocchi padova
Photo © Francesca Turchi

Prato SENZA erba

Una delle piazze più belle (si dice sia una delle più grandi d’Europa) e assolutamente da visitare a Padova è quella di Prato della Valle. Fino alla fine del 1700 questa piazza era nient’altro che una superficie paludosa, da qui il nome “prato senza erba”.

padova

Conoscevate i tre senza di Padova?

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Francesca Turchihttps://www.travelstales.it/
Francesca Turchi è una travel blogger dal 2009 e da oltre 15 anni si occupa di comunicazione e creazione di contenuti per il web. Francesca è la fondatrice e la proprietaria di travelstales.it, uno dei blog di viaggi più seguiti in Italia. Francesca è una viaggiatrice esperta che ama saltare da una capitale europea all’altra, ha un debole per gli Stati Uniti e da quando ha visitato il Giappone si è follemente innamorata dell’Oriente. Francesca ad oggi ha visitato 29 Stati in tutto il mondo.

Commenti

  1. io ne conoscevo 5.. il santo senza nome, il caffe senza porte, il prato senza erba, il bo senza corna e la tomba senza morto ( antenore) saluti a tutti

  2. Ciao… Comunque il vero santo patrono è San Prosdocimo…. Ovviamente Sant’Antonio è piu conosciuto e attira molti più turisti!
    Ciaoo

  3. Ciao a tutti, cercando il detto dei tre senza, mi sono imbattuto in questo sito e dopo aver letto son contento di aver scoperto un quarto “senza”. Che tra l’altro lo conoscevo ma non l’avevo mai associato. Sto cercando di organizzare un giro in bici tra amici in quel di Padova e questa curiosità dei tre senza merita di essere spiegata. Buon proseguimento a tutti.
    Luigi Vigonza

  4. Bel post! Da padovano mi fa piacere leggere post sulla mia città. In effetti Padova è detta la città dei 3 senza ma, anche se in effetti ci sarebbe un 4° senza un po’ come i 3 moschettieri che poi con D’Artagnan sono diventati quattro anche se poi il detto è rimasto invariato.

    Infatti, con il Santo, il Caffè Pedrocchi ed il Prato ci sarebbe un’altro luogo simbolo della città di Padova contraddistinto da una “mancanza”.

    Mi riferisco al Palazzo del Bo, la sede dell’Università, che prese questo nome da un’antica locanda proprietà di un macellaio situata nella contrada delle beccherie (toponomastica ormai scomparsa…) denominata Hospitium bovis (Locanda del Bove) che nel 1532 fu acquistata dall’Università ed inglobata, assieme ad altri edifici privati, per realizzare la sua sede. La locanda aveva come insegna un teschio di bue (bucranio) che tutt’oggi è simbolo della goliardia padovana che fu adottato come stemma dall’Università stessa.

    Trattandosi di un palazzo e non di un animale ecco che si parla del “Bo senza corna” o del “Bo senza stalla”. Poi quasi per gioco c’è chi ha provato ad aggiungerne altri ma negli anni sono rimasti questi 4!

    • Ciao Alberto, che bella curiosità che ci hai appena svelato! Da toscana quale sono non sapevo – come ho affermato – che padova avesse questi “senza”. Mi incuriosisce molto sapere che ce n’è un quarto! Grazie per averci dato tutte le notizie al riguardo 🙂 Se e quando verrò a Padova non mancherò di scriverti per avere delle dritte! presto 😉

  5. Si, da veneta quale sono sarebbe gravissimo il contrario! 🙂
    E questo proverbio lo conosci?
    “Veneziani gran signori, padovani gran dotori, visentini magna gati, veronesi tuti mati, trevisani pan e tripe, rovigoti baco e pipe…”
    Dovrebbe essere un ritratto dei veneti…forse non molto attuale ma simpatico! ^_^

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