Percorsi e leggende sull’Etna

La colonna del cielo per Pindaro, la fucina di Efesto nella mitologia classica: più semplicemente “a muntagna” per coloro che invece lo vivono e, talvolta, ne subiscono la furia. L’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, ha ispirato miti e leggende e attira una miriade di visitatori che in qualunque stagione e in qualunque periodo dell’anno vengono attratti dal suo fascino inquieto e inquietante, tra il terreno e il divino.

Ma a muntagna è, allo stesso tempo, luogo di sentieri naturalistici unici, occasione per un contatto con la natura viscerale poiché proprio lì, nelle viscere della terra, trae la sua forza distruttiva. Eppure, nonostante le ripetute eruzioni che negli anni si sono tradotte in veri e propri disastri ambientali, radendo al suolo talvolta interi villaggi, la gente che vive alle pendici dell’Etna non ha mai “maledetto” a muntagna. L’Etna suscita un rispetto e un timore reverenziale che si riserva solo alle divinità.

Tanta e tale è la devozione per il vulcano che un racconto popolare narra di un contadino che viveva in una casa in un territorio che divenne soggetto al corso lavico durante un’eruzione. Prima di evacuare la zona e portare con sé tutti i suoi averi, apparecchiò la tavola, imbandita con del pane condito con l’olio, del vino e del formaggio, e andò via lasciando dietro di sé la porta aperta. Questa sorta di rituale era stato preparato per accogliere nella propria casa il vulcano.

E’ pur vero che lo stesso Etna “distrugge e crea“, nel senso che tutta l’economia della zona etnea ruota intorno ad esso; l’incoming turistico ingenerato regge per buona parte il peso dell’intero fabbisogno dei paesini intorno al Parco dell’Etna e si afferma ogni anno come una delle mete predilette da chi sceglie il binomio Sicilia e vacanze.

Non sarà difficile quindi trovare case vacanze e bed and breakfast anche a prezzi popolarissimi, ma soprattutto queste zone sono ideali per coloro che vogliono conoscere e provare l’eccellenza dell’agriturismo in Sicilia. In più sarà facile trovare guide ed itinerari per avventurarsi tra i magici sentieri dell’Etna. Particolarmente suggestiva è la salita sulla “Schiena dell’Asino“, che giunge fino alla Valle del Bove: un’impressionante conca lavica risalente addirittura a circa 64.000 anni fa ma nutrita da colate laviche fino al 1993. Il paesaggio lunare si intreccia con perle di rara bellezza, come i falchi che talvolta si intravedono sospesi nel cielo e sparire come fulmini in picchiata. La quota certo non è ideale per chi soffre di vertigini: siamo a quota 2600 metri circa, ma la suggestione che questo offre è davvero senza limiti.

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Redazione
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