Sono da poco rientrata da un bellissimo weekend in provincia di Siena, più precisamente a San Galgano nel comune di Chiusdino, dove ho visitato alcuni luoghi molto particolari in Toscana: la chiesa “senza tetto”, l’Eremo di Montesiepi con la spada nella roccia e il Mulino delle Pile, quello della Mulino Bianco per intendersi.
L’abbazia di San Galgano, la chiesa senza tetto
San Galgano è un’abbazia cistercense del XIII secolo che si erge in mezzo alla campagna senese, nel comune di Chiusdino nella Val di Merse, nota per essere una delle poche chiese senza tetto in Italia.
Non mi ero mai trovata all’interno di una chiesa “a cielo aperto”, completamente scoperchiata, e dopo averla visitata non ho potuto esimermi da inserirla nella mia personale lista delle chiese più belle del mondo. La sensazione che si prova stando al suo interno e guardando verso l’alto è davvero incredibile.
Perché l’Abbazia di San Galgano non ha il tetto?
La peste del 1348 colpì duramente la comunità monastica che viveva nella chiesa di San Galgano e questo segnò il progressivo declino dell’abbazia, che venne abbandonata. A fine ‘500 la chiesa fu privata della sua copertura in piombo, nel 1781 le parti rimanenti della copertura crollarono e infine nel 1786 un fulmine abbatté anche il campanile dell’abbazia di San Galgano.
Da allora la chiesa è senza tetto e senza torre campanaria. Nel 1789, infine, la chiesa venne sconsacrata e trasformata in fattoria.
Quanto costa l’Abbazia di San Galgano?
È possibile visitare l’Abbazia di San Galgano tutti i giorni.
Mentre un tempo l’ingresso era gratuito, oggi l’accesso alla chiesa senza tetto prevede l’acquisto di un biglietto ad un costo di:
- 5,00 € intero;
- 4,00 € ridotto (fino a 18 anni, oltre i 65 anni, gruppi sopra ai 20 elementi, studenti con tessera universitaria);
- 15,00 € famiglie (2 genitori + 2 figli);
- Gratuito per i residenti del Comune di Chiusdino, bambini fino a 6 anni, accompagnatori di disabili e guide turistiche.
L’Eremo di Montesiepi e la spada nella roccia
Dopo aver visitato la chiesa senza tetto, un’altra tappa da non perdere è l’Eremo di San Galgano in Montesiepi, facilmente raggiungibile a piedi dall’abbazia seguendo una salita che conduce fino in cima al colle di Montesiepi.
È all’interno di questa chiesa a pianta circolare, conosciuta come La Rotonda, che è conservata la famosa spada nella roccia di San Galgano.
Galgano era un nobile cavaliere di Chiusino che nel 1180 ebbe la sua vocazione e si ritirò sulla collina di Montesiepi per vivere in solitudine a contatto con Dio e con la natura. È qui che, in segno di rinuncia alla guerra e all’uso dell’arma come croce davanti a cui pregare, egli conficcò la sua spada nella roccia.
Appena si entra nella Rotonda di Montesiepi la spada del XII secolo è lì, conficcata nella roccia con l’elsa che spunta, opportunamente conservata all’interno di una teca protettiva.
La spada, sfortunatamente, nel corso dei decenni ha subito due gravi danni: negli anni ’60 fu spezzata da un vandalo e nel 1991 un turista la troncò nel tentativo di estrarla dalla roccia.
Il Mulino delle Pile, il mulino bianco della Barilla
Dopo aver visitato l’Abbazia di San Galgano e l’Eremo di Montesiepi, in pochi minuti di macchina è possibile raggiungere un altro posto davvero particolare e assolutamente da scoprire: l’Agriturismo il Mulino delle Pile, la location che ha fatto da testimonial alla celebre pubblicità della Mulino Bianco dal 1990 al 1995.
Da San Galgano il Mulino è raggiungibile in pochi minuti di macchina. Uscendo dal viale alberato basta girare a sinistra, superare Palazzetto e dopo 2 km svoltare a sinistra verso Luriano, attraversare il fiume Merse.
AGGIORNAMENTO 2020: il Mulino delle Pile è stato chiuso definitivamente dopo il lockdown ma è comunque possibile visitarlo esternamente.
Ah, però! Proprio un bell’ articolo! ^^ Moltto affascinante la location, toccante la storia di San Galgano ed interessante la storia dell’ abbazia. Ah, però riguardo il mulino delle Pile!
” Tornando a San Galgano, mi ricrodo che parecchi anni fa dentro ci pascolavano anche le pecore, e sembrava molto “diroccata”.”
Tipico della gestione italiana! Per dire qua in Abruzzo da come ho visto in un bel mini-documentario degli anni 60, “Nel silenzio dei sassi” di Romano Scavolini, Rocca Calascio era abbandonata a se stessa anche se comunque conservava il suo fascino. Invece dagli anni 80 mi pare per fortuna l’ hanno fatta diventare una meta turistica!
Grazie per aver recensito così bene la splendida abbazia di San Galgano… è uno dei posti più magici che ci sono nella provincia di Siena, forse la supera solo l’Abbazia di Sant’Antimo, vicino Montalcino e che, se non conosci, ti invito a visitare quanto prima: a differenza di San Galgano è una “vera chiesa”, è di epoca romanica (sembra che anche Carlo Magno vi abbia fatto sosta)ed è abitata da monaci cluniacensi che intonano stupende messe cantate in gregoriano. Il posto è mistico, circondato da cipressi ed oliveti, e l’anima sembra più leggera anche per chi non crede…
Tornando a San Galgano, mi ricrodo che parecchi anni fa dentro ci pascolavano anche le pecore, e sembrava molto “diroccata”. Ci sono tornata due anni fa, mentre ero in vacanza a Buonconvento, e mi è sembrata invece molto curata, anche il vialetto d’accesso è ben tenuto… tanto che mi aspetto da un momento all’altro che facciano pagare il biglietto d’accesso…! A proposito, hai avuto modo di assaggiare il mitico prosciutto di Chiusdino? Sicuramente uno dei migliori della Toscana!
Ciao Claudia,
a dire il vero l’itinerario che ci eravamo prefissati di seguire il 1° maggio era proprio San Galgano e Sant’Antimo! Poi però ci siamo trattenuti di più a San Galgano e poi abbiamo raggiunto il famoso mulino! 😉 Per quanto riguarda Sant’Antimo non mancherò di visitarla, assieme a Montalcino e Montepulciano! Per quanto riguarda il prosciutto di Chiusdino… mhhh… me lo sono perso!