Se state per visitare il Giappone, la capitale Tokyo non può assolutamente mancare nel vostro itinerario di viaggio. Se avete deciso di dedicarle una settimana vi consiglio di seguire questo itinerario di 7 giorni e concentrarvi su Tokyo abbinandola ad un paio di gite fuori porta. Se invece starete per più giorni leggete questo programma di 3 settimane in Giappone.
Di seguito trovate il mio itinerario di cosa vedere a Tokyo in 7 giorni con escursioni nelle cittadine di Nikko e Kamakura, rispettivamente a nord e a sud di Tokyo, e tanti consigli su cosa fare, dove mangiare e alcune esperienze assolutamente imperdibili da fare nella capitale nipponica.
Itinerario di Tokyo in 7 giorni + MAPPA
Cosa vedere a Tokyo – 1° GIORNO
Ikebukuro e Asakusa
Appena arrivati all’aeroporto di Tokyo Narita abbiamo ritirato il Japan Rail Pass e la SIM dati Bmobile, entrambe ordinate online prima di partire. Abbiamo quindi preso il Narita Express e abbiamo raggiunto il nostro albergo a Tokyo.
Dove dormire a Tokyo [1/3]: le prime tre notti a Tokyo abbiamo alloggiato in un ryokan tradizionale nel quartiere Ikebukuro, il Kimi Ryokan. Ikebukuro si trova a nord di Tokyo ed è un quartiere molto comodo dove alloggiare per chi arriva dall’aeroporto di Narita in quanto si trova sulla JR Yamanote Line, inclusa nel Japan Rail Pass. È un quartiere molto attivo e dedicato allo shopping. Vista la mia passione per i gufi a me è piaciuto anche perché qui si trovano molte statue di gufi, alcune subito fuori dalla stazione di Ikebukuro (la parola Ikefukurō è l’unione del nome del quartiere con la parola fukurō, cioè gufo).
Il primo assaggio della città lo abbiamo avuto con Asakusa (pronuncia Asaxa), il quartiere dei templi di Tokyo dove ancora oggi si possono trovare gli ultimi residui del Giappone tradizionale. Visto che era tardo pomeriggio, dalla stazione di Asakusa abbiamo fatto una passeggiata lungo Kaminarimon Dori dove abbiamo scorto i primi templi e torii sparsi per la città, nascosti tra palazzi e piccoli giardini. Primo tra tutti il Kaminarimon, la grande porta d’ingresso del Senso-ji, il tempio buddista più antico e grande di Tokyo che abbiamo deciso di visitare nei giorni successivi con più calma.
Ad Asakusa ci siamo fermati in un ristorantino dove ho mangiato il mio primo ramen in Giappone (innamorandomene!) e di lì a poco siamo andati a cena in un minuscolo locale chiamato Shingetsu 新月 dove ci siamo cucinati da soli gli okonomiyaki.
Cosa vedere a Tokyo – 2° GIORNO
Shibuya, Harajuku, Omotesando e Shinjuku
La seconda giornata alla scoperta della capitale è iniziata dal quartiere di Shibuya, uno dei più dinamici di Tokyo. Ad accoglierci all’uscita dell’omonima stazione si trova la statua di Hachiko, il cane di razza Akita che dopo la morte del suo padrone continuò a venire qui ad attenderlo ogni giorno per 11 anni. Una storia di fedeltà che tutt’oggi fa della statua di Hachiko il punto di ritrovo per antonomasia.
Ma è quando mi sono trovata al celeberrimo Shibuya Crossing, l’incrocio pedonale più trafficato al mondo, che ho avuto la consapevolezza di trovarmi realmente a Tokyo. Abbiamo attraversato le strisce pedonali in mezzo a centinaia di persone e siamo saliti al secondo piano dello Starbucks situato proprio davanti all’incrocio. È lì che vi consiglio di salire per ammirare dall’alto lo spettacolo di persone che transitano allo scattare di ogni semaforo verde.
Questo quartiere di Tokyo è anche un susseguirsi di negozi tutti da visitare, a partire dal famoso centro commerciale Shibuya 109 fino alla Tower Records, il paradiso degli amanti della musica con ben 9 piani che ospitano la collezione di dischi più grande del Giappone.
Con una passeggiata di soli 15 minuti a piedi da Shibuya abbiamo raggiunto Harajuku, il frizzante quartiere della moda giovanile e dei personaggi più stravaganti della città. Davanti alla stazione si trova Takeshita Dori, la via pedonale fulcro della moda giovanile di Tokyo in cui si trovano un’infinità di negozi di gadget, souvenir e oggetti assolutamente inutili ma irresistibili.
A pochi passi si trova anche Omotesando, un lungo viale dello shopping in stile europeo con numerosi negozi di grandi firme.
La tappa successiva è stato il quartiere di Shinjuku, uno dei più affollati di Tokyo e movimentato sia di giorno sia di notte. Qui, nella zona ovest, abbiamo raggiunto il Tokyo Metropolitan Government Office (Palazzo del governo metropolitano di Tokyo) dove siamo saliti gratuitamente per vedere Tokyo dall’alto. La vista da lassù è l’unica gratuita in città, anche se forse non è la più bella. Se il cielo è terso si riesce perfino a scorgere il Monte Fuji (noi quel giorno non siamo stati fortunati, ahimè!).
TIPS ☞ Se volete ammirare Tokyo dall’alto in un posto non tradizionale potete fare come abbiamo fatto noi, ossia entrare all’Hotel Park Hyatt Tokyo, famosa location del film Lost in Translation, situato proprio davanti al Tokyo Metropolitan Government Offices. Noi siamo saliti per riservare un tavolo per il nostro brunch a Tokyo dell’ultimo giorno (vi racconto tutto al GIORNO 7 a fine articolo).
Nel pomeriggio sono voluta entrare al Seiji Togo Memorial Museum of Art, un museo di Tokyo non molto famoso in vero, dedicato principalmente alle opere del pittore giapponese Seiji Tōgō, nel quale però si trova uno dei cinque dipinti de I girasoli di Van Gogh. Non potevo perdermelo!
In serata infine ci siamo spostati nella zona est di Shinjuku, frenetica di giorno e specialmente la sera. È qui che si trovano la statua gigante di Godzilla che fa capolino da un grattacielo, il quartiere a luci rosse di Kabukicho e Golden Gai coi suoi vicoli stretti e moltissimi bar vecchio stile da frequentare rigorosamente di sera.
Non poteva ovviamente mancare la tappa nella caratteristica Omoide Yokocho per entrare in uno dei tanti izakaya e mangiare yakitori (spiedini grigliati). Confesso che quello per me è stato uno dei momenti più belli del nostro soggiorno a Tokyo. La ricorderò per sempre come la volta in cui ho mangiato accanto a dei perfetti sconosciuti che parlavano solo giapponese, ma questo non è stato un deterrente dal farci brindare col sakè a suon di Kanpai e offrirci vicendevolmente yakitori per il semplice gusto di socializzare e stare insieme. Proprio da quell’episodio del nostro 2° giorno in Giappone ho capito quanto straordinario sia il popolo giapponese.
Per questa 2^ giornata a Tokyo devo ringraziare CityUnscripted e il Local Host che ci ha accompagnati e fatto scoprire le zone che più desideravamo conoscere della città, ma soprattutto vivere delle esperienze che hanno dato un valore aggiunto all’intero viaggio. Se anche voi siete interessati a fare un’esperienza insieme a un Local Host, ossia un italiano che oggi vive in Giappone, scrivetemi e vi dirò come fare e chi contattare.
Cosa vedere a Tokyo – 3° GIORNO
Ueno, Asakusa, Akihabara
La terza giornata a Tokyo è iniziata alla scoperta di Ueno, il quartiere più storico e classico della città. Qui si trova il bellissimo Parco di Ueno dove si trovano numerosi templi immersi nel verde tra cui il Kaneiji, il Kiyomizukannondo e lo Shinobazunoike Bentendo. Vi consiglio di visitarli tutti e tre. Se avete più tempo a disposizione, e vi interessa, nel parco si trovano anche lo zoo della città e il Museo Nazionale di Tokyo.
Dopo il parco abbiamo raggiunto nuovamente Asakusa, il quartiere della nostra prima sera a Tokyo. Finalmente era arrivato il momento di visitare il Senso-ji, la più antica struttura della capitale e uno dei templi buddisti più frequentati dai fedeli che vi si recano per venerare la statua di Buddha (non visibile tuttavia). L’ingresso al tempio si ha da Kaminarimon, la Porta del Tuono, oltre la quale inizia Nakamise-dori, una via piena di negozi di souvenir e street food. Molto turistica – va detto – ma da visitare senz’altro.
Al Senso-ji abbiamo interrogato la sorte con un biglietto della fortuna, l’omikuji.
Cos’è l’OMIKUJI? ☞ Nei santuari giapponesi è consuetudine fare offerte per conoscere il proprio destino: si paga 100 yen, si pesca un biglietto e si legge la predizione divina. Se è benevola si conserva il biglietto altrimenti lo si lega al tempio in modo da non essere seguiti dalla sfortuna.
Dopo la visita ad Asakusa abbiamo raggiunto Akihabara: il quartiere ideale per chi ama i manga, gli anime e la tecnologia in tutte le sue forme. Siamo entrati da Don Quijote Akihabara, al Mandarake Complex e in ogni altro shop che ci incuriosiva. Abbiamo avvistato i maid caffè, i caffè in cui le cameriere sono vestite come governanti e siamo entrati nel nostro primo animal café per (ricordate la mia passione?!) trascorrere un’ora insieme ai gufi: l’owl café che avevo scelto dopo un’accurata selezione prima di partire per il Giappone è OwlCafè Akiba Fukurou.
Per cena, a solo due minuti a piedi dalla stazione JR Akihabara abbiamo scoperto Yamato (矢まと), un izakaya dove abbiamo cenato a base di sashimi, tempura e yakitori in un’atmosfera rilassata e tipicamente giapponese.
Cosa vedere a Tokyo – 4° GIORNO
Escursione a Nikko
Il quarto giorno abbiamo fatto la prima gita fuori porta a nord di Tokyo. Abbiamo visitato la città di Nikko tra le montagne del Giappone famosa per le sue bellezze naturali, gli incantevoli santuari, il mausoleo dello shogun Ieyasu Tokugawa, l’iconico ponte rosso Shinkyo e le famose tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”.
Per mangiare a Nikko cons